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«Non ho mai visto un conflitto così feroce, con tanti bambini torturati e uccisi».
Carla Del Ponte si è dimessa, dopo cinque anni di lavoro, dalla commissione delle Nazioni Unite che indagava sulle violazioni dei diritti umani in Siria. Le prove degli eccidi – quelli di Assad e quelli dei suoi oppositori – ci sono, ma per istituire un tribunale internazionale occorre una volontà politica. Invece
la politica internazionale distoglie lo sguardo e l’Onu è impotente. La magistrata, che ha portato alla sbarra Milosevic, ha scelto allora di denunciare: la debolezza delle organizzazioni intergovernative, gli interessi che bloccano il processo di pace, e soprattutto la situazione delle vittime.
Con questo libro, Carla Del Ponte ha dato voce ai sopravvissuti, alla popolazione civile colpita dalle torture tanto del regime di Assad quanto dei terroristi dell’Isis. Ha raccontato gli attacchi dell’artiglieria contro le persone in fila per il pane, il fetore dei lazzaretti, le morti per cancrena, le ragazze vendute come sc

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